Onorevoli Colleghi! - Il fenomeno legato all'emigrazione dei cittadini italiani ha radici lontane ed è legato a motivazioni diverse.
Dopo la seconda guerra mondiale molti italiani espatriarono in cerca di opportunità di lavoro nella speranza di creare un futuro migliore per se stessi e per le loro famiglie. Basti pensare che solo nel decennio 1954-1964 oltre due milioni e cinquecentomila lavoratori sono emigrati all'estero, facendo arrivare in Italia miliardi di valuta pregiata attraverso le loro preziose rimesse, che hanno rappresentato una delle poche voci attive della nostra bilancia dei pagamenti e un volano per la nostra economia.
Attualmente, secondo le stime del Ministero degli affari esteri, sono circa quattro milioni i connazionali residenti all'estero, che vivono sparsi nei vari continenti, a contatto con popolazioni, realtà socio-politiche e culture molto diverse da quella di origine e, in alcuni casi, in zone a rischio, in territori (come ad esempio l'America latina) in cui si registra una forte emergenza sociale.
La presente proposta di legge ha l'obiettivo, anche in osservanza degli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione, di offrire un'opportunità a tutti coloro che vivono all'estero e che vogliono mantenere un legame saldo con la terra d'origine e recuperare l'identità culturale di appartenenza, attraverso l'istituzione di una Scuola telematica, che crei le condizioni per poter studiare e conseguire un titolo di studio che abbia validità in Italia.
La finalità della presente proposta di legge è di contribuire a diffondere la lingua e la cultura italiane all'estero che, invece, sono a rischio di estinzione per il calo delle nascite in Italia e, appunto, per la loro scarsissima diffusione all'estero.
Nella maggior parte dei casi, infatti, i figli della prima generazione dei nostri